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Start up extra agricole, scade il 7 giugno il bando GAL per i finanziamenti

today13 Aprile 2019 15

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Nel pomeriggio di ieri, venerdì 12 aprile, presso la sala consiliare del Comune di Polignano a Mare lo staff del GAL Sud Est barese ha presentato ad una nutrita platea di interessati e di potenziali beneficiari il nuovo bando del gruppo di azione locale per finanziare la nascita di nuove imprese extra agricole nelle principali filiere produttive locali, tra cui quella agroalimentare, turistica, commerciale, artigianale e dei servizi. 

Il pubblico in sala consiliare

Poiché, a causa di “farraginosità burocratiche”, detto bando è stato presentato ai territori con tre anni e mezzo di ritardo, si tratta di uno degli interventi più attesi nell’ambito del Piano di Azione Locale 2014-2020: in dotazione ci sono 2 milioni di euro per far nascere nuove imprese nei comuni di riferimento del GAL Sud Est barese (Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Bitritto, Casamassima, Conversano, Mola di Bari, Noicattaro, Polignano a Mare, Rutigliano), attraverso un premio all’avvio d’impresa pari a 15.000 € ed un contributo del 50% su investimenti da un minimo di 30.000 € a un massimo di 70.000 €. Sicché il finanziamento a fondo perduto può andare a coprire dal 71% al 100% dell’investimento effettuato.

Il sindaco di Polignano Domenico Vitto

E’ possibile presentare la domanda fino al 7 giugno 2019. Intanto da inizio mese, fino all’evento di ieri, il GAL Sud Est barese ha organizzato incontri di presentazione della misura in ogni Comune coinvolto. A Polignano tale incontro ha visto l’intervento del direttore del GAL SEB Arcangelo Cirone e l’introduzione del responsabile della comunicazione Nicola Mangialardi. A porgere, invece, i saluti istituzionali il sindaco Domenico Vitto e il consigliere comunale di maggioranza Valerio Cantatore, il quale ha seguito tutta la fase di passaggio del nostro Comune da socio del GAC a socio del GAL.

Da sinistra: Mangialardi, Vitto, Cantatore e Cirone

Veniamo ora a delineare i profili principali del bando in parola, rinviando gli interessati al sito internet del GAL dove è possibile leggere l’intero bando e i relativi allegati.

Chi sono i beneficiari?

Possono presentare domanda micro-imprese o piccole imprese costituite da non più di 6 mesi ed inattive. Ovvero persone fisiche che avviano una attività extra agricola costituendo un’impresa in una delle seguenti forme giuridiche: ditta individuale, società in nome collettivo, società in accomandita semplice, società cooperativa, società a responsabilità limitata (ordinaria, semplificata, unipersonale).

In ogni caso l’impresa dovrà avere sede legale ed operativa nel territorio del GAL Sud Est barese che comprende i comuni di Acquaviva, Adelfia, Bitritto, Casamassima, Conversano, Mola, Noicattaro, Polignano e Rutigliano. Non è previsto un criterio di ripartizione territoriale delle risorse, per cui saranno finanziati i progetti imprenditoriali maggiormente rispondenti ai criteri di ammissibilità (che considereremo in seguito).

La domanda dovrà essere corredata da un business plan e da un piano di investimenti e dovrà essere presentata entro il 7 giugno 2019.

Attività finanziabili, esempi di investimenti e condizioni

Le attività che partono devono essere coerenti con il turismo sostenibile e non sono ammissibili attività di affittacamere e simili. Ad esempio la misura può finanziare servizi turistici, culturali, ricreativi, di intrattenimento, di integrazione sociale, di manutenzione ambientale o per la fruizione di aree naturali; attività commerciali legate ai prodotti tradizionali del territorio; attività artigianali di produzione (no di prodotti agricoli); servizi educativi e didattici per attività ludiche e di aggregazione destinati a diverse fasce di età; servizi innovativi inerenti le attività informatiche e le tecnologie di informazione e comunicazione a supporto della popolazione e delle imprese del territorio.

L’investimento può riguardare la ristrutturazione, il recupero, la riqualificazione e l’adeguamento dei beni immobili strettamente necessari allo svolgimento dell’attività; l’acquisto di nuovi macchinari, impianti, attrezzature e mobilio; l’acquisto di hardware e software; la realizzazione di siti internet e forme di promozione on-line; e la copertura di spese generali (quali il pagamento del progettista, il canone del conto corrente, la polizza fideiussoria etc.) nel limite del 10%.

L’attuazione del piano aziendale dovrà iniziare entro 6 mesi dalla data di concessione del sostegno e dovrà concludersi entro i successivi 18 mesi. Ad ogni modo il beneficiario del finanziamento è tenuto a mantenere attiva l’impresa per almeno 5 anni successivi dalla data del pagamento finale del contributo.

Ammontare del finanziamento e modalità di erogazione

Il finanziamento consta di un premio all’avvio dell’impresa di 15mila euro non collegato ad una rendicontazione delle spese e di un contributo pari al 50% dell’investimento effettuato. Investimento che dovrà essere minimo di 30mila euro e massimo di 70mila.

Il premio iniziale verrà erogato in una prima tranche del 60% (9mila euro) all’atto dell’assegnazione e in una seconda tranche del 40% (6mila euro) a saldo dopo la verifica della corretta attuazione del piano aziendale.

Anche il contributo verrà erogato in due tranche: la prima del 50% dell’aiuto pubblico in anticipo e la seconda (del restante 50%) a saldo dopo la rendicontazione del progetto.

I criteri di selezione

Verranno ammessi a finanziamento i piani aziendali maggiormente rispondenti ai criteri del bando. Ogni criterio attribuisce un punteggio.

Sono attribuiti fino ad un massimo di 25 punti per la qualità progettuale del piano aziendale proposto (il massimo dei punti è legato al rispetto di tre sottocriteri: settore coerente con uno dei due tematismi della Strategia di Sviluppo Locale; ubicazione dell’attività nel centro storico di uno dei nove Comuni; sostenibilità ambientale).

Ci sono fino ad un massimo di 20 punti per la coerenza del profilo di studi, attitudinale, professionale e di esperienza dei partecipanti con l’oggetto della proposta progettuale (ci sono anche qui tre sottocriteri: il possesso di un titolo di studio coerente con l’oggetto della proposta; il possesso di un attestato di frequenza a master, dottorato e/o corso di formazione coerente con l’oggetto della proposta; esperienza lavorativa di almeno tre anni nel settore specifico).

Sono attribuiti fino ad un massimo di 15 punti per l’innovatività dell’idea rispetto al territorio nel quale si interviene e rispetto al mercato al quale ci si rivolge (il massimo dei punti è legato al rispetto di tre sottocriteri: prodotto/servizio offerto; processo di erogazione del prodotto/servizio; comunicazione e commercializzazione).

Infine dieci punti sono previsti se a presentare il progetto è una donna o un under40. E sempre dieci punti sono attribuiti se il progetto prevede la prosecuzione di una impresa in attività grazie ad un comprovato passaggio generazionale.

Scritto da: Redazione Radio Incontro

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