Cultura

Ricordando Nino Rota, uno dei più grandi compositori del nostro territorio

today4 Maggio 2019 48

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Nel pomeriggio di martedì 30 aprile, presso la sala conferenze del Museo Pino Pascali, si è svolto il nono appuntamento di “Ad Libitum” incentrato sulla figura di Nino Rota.

A parlarci del Maestro Rota e della sua eredità musicale lasciataci nel nostro territorio è stato il suo allievo Nicola Scardicchio, attualmente titolare della cattedra di Storia ed Estetica musicale presso il Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari.

Giovanni Rota Rinaldi nasce a Milano nel 1911 e intraprende la sua carriera musicale in giovanissima età al Conservatorio Giuseppe Verdi conseguendo, successivamente, il diploma in composizione musicale all’Accademia di Santa Cecilia nel 1929.

Nino Rota già da bambino suonava il pianoforte in maniera brillante. All’età di 11 anni scrisse un brano importante per orchestra e creò scalpore anche tra la critica che lo paragonò a Mozart: entrambi infatti sono stati dei “bambini prodigio” nell’ambito musicale.

Nel corso della serata, Nicola Scardicchio ha deliziato il pubblico raccontando alcuni aneddoti della vita di Rota e dei rapporti instaurati con il suo maestro. «Il problema della musica è che dura nel tempo e un’ora di musica brutta è un’ora tolta alla vita dello spettatore. Altrimenti è una forma di mancanza di rispetto per il tempo della gente, che un musicista deve sempre rispettare poiché ha la fiducia del pubblico che lo sta a sentire, questa è l’eredita lasciata da Nino Rota – prosegue Scardicchio – Il conservatorio di Bari come anche quello di Monopoli e comunque il mondo della musica in generale in Puglia, hanno avuto in Rota un punto di partenza che ha lasciato il segno del rispetto per il pubblico; quello del cercare di avere sempre un significato nelle cose che si fanno; e quello della musica come uno strumento di crescita» .

«La sua musica -racconta Scardicchio- era anche molto criticata perché considerata troppo piacevole a causa di quel periodo costituito da deformazioni filosofiche della musicologia» e, facendo un esempio, ha parlato del famoso brano “La Pappa Col Pomodoro” che porta la firma di Rota in ambito musicale.

La musica di Rota era conosciuta a livello internazionale, i suoi componimenti per musica da film erano molto apprezzati, ed infatti un anno, presso la Royal Albert Hall di Londra, fu chiamato per dirigere l’orchestra che eseguì le sue composizioni. In quel periodo ci fu un omaggio al Maestro Rota da parte della Regina Elisabetta che durante la suite fece inserire i trombettisti del suo battaglione personale.

Nel corso del convegno di Ad Libitum, tra l’altro, il pubblico ha avuto modo di visionare il filmato della BBC relativo al concerto in parola e, successivamente, di ascoltare un’intervista interamente dedicata a Nino Rota il quale, come accennato prima da Scardicchio, aveva un rapporto speciale con gli strumenti e in particolar modo con il pianoforte. Tant’è che mentre rispondeva alle domande suonava. Un altro degli aneddoti divertenti collegati alla sua passione per la musica era che anche quando dormiva profondamente vicino allo strumento, gli capitava di suonare.

L’interessato pubblico presente ha apprezzato molto questo focus dedicato alla figura di Nino Rota, che comunque, in occasione del 40° anniversario della scomparsa, verrà omaggiato con un concerto dell’orchestra sinfonica della Città Metropolitana di Bari che si svolgerà questa sera alle 20.30 presso la Chiesa S. Antonio di Polignano a Mare.

Magda Grieco

Scritto da: Redazione Radio Incontro

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