Cultura

Parliamo di parolacce senza dire parolacce, il primo libro di Mario Cottarelli

today19 Agosto 2019 45

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    Parliamo di parolacce senza dire parolacce, il primo libro di Mario Cottarelli Redazione Radio Incontro

Nel corso della 55° puntata di Radio Incontro News, andata in onda sabato 10 agosto 2019, abbiamo avuto tra gli ospiti Mario Cottarelli, fratello dell’economista Carlo e alla sua prima esperienza letteraria con un saggio dedicato alla fenomenologia del turpiloquio. In Parliamo di parolacce senza dire parolacce (Pascal Editrice), l’autore riflette e fa riflettere su come il turpiloquio sia ormai usato abitualmente nel nostro parlato e lo ha spiegato anche sulla nostra frequenza, con un intervento in collegamento telefonico.

In particolare nel nostro tempo, non si può liquidare la parolaccia ad un momento di “sfogo” come ritengono alcuni studiosi, perché significherebbe non tener sufficientemente in conto degli effetti collaterali che un suo uso ed abuso può determinare.

Ecco che, Senza alcun atteggiamento perbenistico, Mario Cottarelli sviscera aspetti più o meno trascurati del dilagare della scurrilità verbale e cerca di dimostrare che opporsi ad essa non significa essere retrogradi e conformisti: combattere il linguaggio triviale può addirittura rivelarsi avanguardistico. Perché un mondo in cui ogni cosa sia chiamata col suo nome anziché con nomignoli dispregiativi o allusivi (come avviene per il sesso) è auspicabile se vogliamo recuperare il giusto rapporto con la sessualità, rapporto rovinato per secoli da una cultura repressiva e al tempo stesso generatrice di vocaboli fuorvianti che non attribuiscono al mondo dell’eros la sua vera dimensione.

In questo saggio viene trattata tra l’altro la problematica del linguaggio sessista di tipo scurrile, la cui eliminazione è ritenuta dall’autore fondamentale per il raggiungimento di un’autentica parità a tutti i livelli tra uomo e donna. Viene altresì sottolineato un vuoto pedagogico esistente riguardo al tema del turpiloquio e una sottovalutazione del problema da parte del mondo della psicologia. Imparare a conoscere il sesso attraverso una terminologia inappropriata è, secondo l’autore, uno dei fattori che – nel corso della crescita – causano ansietà, perversioni, manie, sensi di colpa; in sostanza ci fanno vivere in modo nevrotico la sessualità.

Riascolta qui il suo intervento:

estratto della 55° puntata di Radio Incontro News in onda sabato 10 agosto

L’autore

Mario Cottarelli, nato a Cremona nel 1956, si è laureato in Scienze Biologiche all’università di Pavia nel 1982. Dal 1983 ha lavorato al quotidiano cremonese La Provincia, dove ha esercitato soprattutto la mansione di correttore di bozze e successivamente ha svolto il compito di archivista e impiegato. Parallelamente si è dedicato alla musica, essendo pluristrumentista e compositore: negli anni 80 –periodo in cui ha avuto collaborazioni con Claudio Simonetti e Ivana Spagna – alcune sue canzoni di genere dance sono state pubblicate, oltre che in Italia, in vari Paesi europei (tra cui Germania, Francia, Gran Bretagna) e in seguito si sono fatte conoscere nell’America latina. A partire dagli anni 90 ha composto molti brani per orchestre da ballo e infine ha inciso da protagonista (nel 2007 e 2011) due Cd di genere progressive-rock, che gli hanno procurato la menzione nel libro “Rock progressivo italiano 1980-2013” di Massimo Salari (ed. Arcana). Vive attualmente a Brescia. Con “Parliamo di parolacce senza dire parolacce” è alla sua prima esperienza letteraria.


Scritto da: Redazione Radio Incontro

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