Politica

Tassa di soggiorno, esposto di FI alla Corte dei Conti

today9 Gennaio 2020 12

Sfondo
share close

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa del gruppo di Forza Italia Polignano in merito all’esposto presentato alla Corte dei Conti sulla tassa di soggiorno:

Il gruppo consiliare di Forza Italia ha mantenuto la sua promessa e ha presentato un esposto alla Corte dei Conti della Procura Generale della Puglia con l’intento di accertare eventuali responsabilità e l’illegittimità degli atti amministrativi inerenti che hanno coinvolto i fondi della tassa di soggiorno. I consiglieri Domenico Pellegrini, Maria Gabriella Ruggiero, Onofrio Lilla di Forza Italia e Dionisio Lamanna di Forza Polignano hanno firmato l’esposto presentato alla Corte dei Conti, allegando anche la documentazione relativa ai capitoli di spesa finanziati dalle entrate dell’imposta di soggiorno.

“Questo esposto è il frutto di un grande lavoro di squadra – dice Pellegrini – che ha coinvolto il direttivo e i militanti di Forza Italia, i quali con dedizione e impegno hanno studiato tutte le carte e le normative relative alla tassa di soggiorno. Il loro supporto è stato certamente fondamentale. Abbiamo ragione di credere che l’Amministrazione Vitto abbia commesso degli errori sull’impiego della tassa di soggiorno – spiega il consigliere comunale Domenico Pellegrini – il cui regolamento chiedeva anche l’istituzione e la convocazione periodica del Tavolo del Turismo, che fino a pochi giorni fa non è mai stato convocato”.

L’Art. 4 del D.LGS n.23 del 2011 dispone che l’imposta di soggiorno sia destinata a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali. Per Forza Italia invece, alcuni capitoli di spesa e alcune maglie utilizzate dagli introiti dell’imposta di soggiorno non hanno alcuno scopo finanziabile.

“L’Amministrazione Vitto ha utilizzato i fondi della tassa di soggiorno come un vero e proprio salvadanaio a cui attingere per tappare i buchi di bilancio – ha spiegato il consigliere Domenico Pellegrini – Inoltre, gli interventi da finanziare con la tassa di soggiorno andrebbero stabiliti a inizio esercizio finanziario, in sede di programmazione, come del resto riportato dall’art. 22 del regolamento comunale mai attuato. I fondi devono essere utilizzati nei capitoli di spesa ricompresi del macroaggregato afferente alla missione turismo. Tutto ciò non è stato fatto dall’Amministrazione Vitto”

“Se non fosse stato per le nostre insistenze, l’amministrazione non avrebbe specificato dove e come sono stati utilizzati i fondi del 2018 – afferma ancora Pellegrini – I turisti e i visitatori che pagano questa tassa hanno diritto a conoscere cosa contribuiscono a finanziare, pertanto l’Amministrazione Vitto deve essere più trasparente, soprattutto deve garantire una maggiore partecipazione degli operatori di categoria attraverso la convocazione del Tavolo del Turismo. Le maglie in cui è possibile spendere gli introiti della tassa di soggiorno sono molto ampi, ma ci sono dei punti chiave contenuti in alcune sentenze della Corte dei Conti. In particolare, gli interventi finanziati con la tassa di soggiorno devono essere diretti e immediati. E pertanto, non possono essere finanziate attività di vigilanza e sorveglianza come fatto per il centro storico o per il parco giochi. Ancora, non è possibile, con i fondi derivanti della tassa di soggiorno, pagare la quota di partecipazione alla Fondazione Pascali. Con la tassa di soggiorno del 2018 sono stati incamerati circa 500 mila euro, tutti spesi per interventi che non hanno comportato nessun nuovo servizio aggiuntivo ai turisti. Non solo, le risorse sono state utilizzate per coprire interamente i costi di grandi eventi che si sono svolti in un giorno solo. Chi ha preso queste decisioni? Con chi sono stati condivise queste scelte? – conclude Pellegrini – Non c’è stata alcuna partecipazione e nessuna trasparenza sull’utilizzo di questa tassa, la cui riscossione viene interamente gestita dagli operatori turistici del settore. Lo stesso modus operandi lo abbiamo riscontrato a proposito della prima convocazione del tavolo del turismo, che è stato convocato per discutere di una decisione già presa dall’Amministrazione in merito alla partecipazione alla Bit di Milano e che ci costerà 12.000 euro. Ancora una volta non c’è stata nessuna partecipazione o condivisione di intenti “.

Scritto da: Redazione Radio Incontro

Rate it
0%