Cultura

La chitarra nella storia, una lectio musicale di Adriano Giuliani

today29 Febbraio 2020 98

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Dopo la pausa dedicata alle festività del Carnevale, giovedì scorso 27 febbraio, l’Università Popolare ha riaperto le sue porte dedicando un incontro alla musica con una conferenza sul tema “Cinquecento anni in un’ora: la chitarra nella storia” a cura del mº Adriano Giuliani.

Colagrande e Giuliani

Se pensiamo agli origini degli strumenti a corda le prime testimonianze risalgono all’anno 1.000 a.C., ma in questo caso l’incontro dell’UniTre è stato focalizzato, se pur con tantissimi rimandi storici, esclusivamente alla chitarra, partendo dalla letteratura dello strumento che fino alla fine del Settecento si presentava non attraverso uno spartito, ma con una serie di segni e indicazioni per eseguire la musica, con numeri che indicavano esclusivamente come posizionare le mani però mancava il tempo, il ritmo. E questo accadeva perché fino al periodo del barocco, lo strumento si suonava soprattutto in contesti famigliari.

Nell’ambito della composizione tantissimo si deve al pugliese Mauro Giuliani (1781- 1829). Compositore prolifero, violoncellista e chitarrista, Giuliani decide di portare la chitarra prima a Trieste, e inizia a scrivere musica virtuosa. La sua era musica quasi per orchestra, ma eseguita solo con la chitarra, e tutto ciò accadeva agli inizi dell’Ottocento, in un’epoca segnata da Mozart e, soprattutto, dal suono del pianoforte, più forte e più possente.  

Il pubblico

Mauro Giuliani evidentemente era testardo e, quindi, insiste e arriva a Vienna – ha osservato Adriano Giuliani- e diventa amico di Beethoven, diventa amico di Paganini, diventa amico di Rossini, e diventa protagonista della musica di quel classicismo europeo che nasceva, e lo fa con la chitarra. Utilizza dei temi che fa vedere a Beethoven, e a Beethoven piace.”  

Mauro Giuliani, compie un atto rivoluzionario portando la chitarra nei teatri con concerti a pagamento. Agli inizi dell’Ottocento la chitarra inizia ad assumere una forma più simile a quella che conosciamo noi, con ulteriori modifiche che sono state apportate da Antonio de Torres (1817 -1892). Un liutaio spagnolo a cui è dovuta la tecnica costruttiva della chitarra classica moderna. In cinquecento anni la chitarra si è trasformata in uno strumento più completo e versatile, che può essere suonato anche con i polpastrelli, le unghie o con il plettro.

Oltre a Mauro Giuliani, un’altra figura di spicco nella storia della chitarra è lo spagnolo, Andrès Segovia (1893 -1987). Chitarrista e concertista, a Segovia si deve la rinascita dello strumento, che nel corso del tempo si era perso. Segovia riporta la chitarra in Spagna, non col flamenco, ma con le letterature classiche che lui trascriveva, trascrivendo autori famosi tra cui Bach e Scarlatti; quindi, riporta la chitarra nuovamente nei teatri, arricchendo ulteriormente il repertorio, attraverso il contributo di autori meno conosciuti ai quali chiedeva di comporre brani per chitarra; autori più tardi riconosciuti come: “autori segoviani”. Segovia è stato una delle personalità di maggior rilievo non solo in campo chitarristico, ma nell’intero mondo concertistico del Novecento.

Il presidente dell’UniTre Colagrande ha omaggiato l’ospite con una targa

L’evolvere dello strumento così come la letteratura fino agli spartiti, sono stati illustrati dal relatore anche attraverso la visione di immagini e l’esecuzione di alcuni brani, mettendo in risalto le potenzialità di questo magnifico strumento accompagnato dal suo talento.

Il prossimo incontro dell’Università Popolare, giovedì 5 marzo alle 17.00, sarà dedicato alla Giornata Internazionale della Donna.

Chi è il relatore Adriano Giuliani

Il Mº Adriano Giuliani durante l’esecuzione di un brano

Adriano Giuliani si diploma in chitarra presso il Conservatorio di Musica “Nino Rota” di Monopoli. Durante gli studi perfeziona la tecnica con maestri di fama internazionale italiani e stranieri e frequenta un anno accademico presso il “Conservatorio Superior de Mùsica de Castilla y Leon” di Salamanca (Spagna), dove si avvia allo studio della direzione d’orchestra. Nel 2015 insegna chitarra presso il “Collegio S. Antonio Ma Claret” di Siviglia, e perfeziona lo studio della chitarra flamenca. Dal 2016 al 2017 è stato assistente del Maestro Antonino Maddonni presso il Conservatorio di Musica “Nino Rota” di Monopoli. Nel febbraio del 2017 pubblica il volume: “Dos preludios andaluces”, da allora il suo percorso sempre in crescente lo vede impegnato in vari seminari, conferenze e masterclass, in Italia e all’estero. Tra le quali ricordiamo: conferenze e masterclass, presso l’Università Autonoma dello Stato del Messico a Toluca e l’Università  de Guanajuato, sempre in Messico; la conferenza: “The String: Control Over Complexity” nell’ambito della 28esima edizione dell’International Guitar Festival- Brno della Repubblica Ceca; la conferenza: “Dinamiche di produzione del suono in una chitarra” per la 5° edizione del Solarino International Guitar Festival (SR); il seminario: “Mille anni di musica europea” al Liceo delle scienze umane “Bianchi Dottula” di Bari. Dal 2018, Adriano Giuliani è docente di Chitarra Classica presso la Scuola Musicale Comunale “Padre Serafino Marinosci” di Francavilla Fontana, la quale, dal settembre 2014, è convenzionata per la Formazione Preaccademica con il Conservatorio Statale di Musica “Nino Rota” di Monopoli. Nello stesso anno è stato nominato commissario esterno per gli esami di compimento Inferiore Medio e Superiore di Chitarra del conservatorio “Nino Rota”. Il suo brano “Cuore e Nebbia” (duo per violino e pianoforte), è stato eseguito in anteprima assoluta mondiale nel “Espacio Turina” di Siviglia.

Silvana Algeo

Scritto da: Redazione Radio Incontro

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