Cultura

Le Arboree Volanti che animano virtualmente Polignano a Mare

today23 Agosto 2020 25

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Un mondo immaginifico, popolato da vegetali dotati di vita propria, sta animando virtualmente, da sabato 8 agosto, l’intera area della città di Polignano a Mare. Si tratta delle Arboree Volanti, il nuovo progetto artistico di Simone Berti con la partecipazione di Thomas Braida, il duo artistico Genuardi Ruta e Patrick Tuttofuoco, realizzato con l’ausilio della Realtà Aumentata e fruibile attraverso il display di smartphone e tablet.

Promosso dall’associazione Like a Little Disaster e da PANEproject con il patrocinio del Comune di Polignano a Mare ed inserito nel calendario dell’estate polignanese, “Arboree Volanti” è il primo appuntamento di “The Epiphytes Attitude”, una serie di progetti dilatati nel tempo e nello spazio che tentano di indagare i concetti di adattamento, sopravvivenza e sradicamento (dalla terra e dallo spazio fisico definito e chiuso).

Per partecipare basta cliccare sul sito www.arboree.it, attivo da sabato 8 Agosto e seguire le istruzioni, puntando lo smartphone sulle architetture, gli spazi urbani, naturali, centrali e periferici dell’area del comune di Polignano a Mare. Mentre, ci dicono, dal 22 agosto le Arboree Volanti in realtà aumentata saranno visibili in tutto il mondo.

Il progetto attiva una relazione metaforica tra pratiche artistiche e curatoriali e il sistema adattativo implementato delle piante epifite; felci, muschi, licheni, orchidee, tillandsie, alghe, bromeliacee e altri organismi sessili che non crescono sul suolo bensì dove gli umani non sono abituati a immaginarli. Questo tipo di piante vive su tronchi o rami di alberi, su altre piante, pietre, e su torri di trasmissione, pali elettrici e altri manufatti umani, alcune alghe epifite crescono perfino su diverse specie di animali.

Nel corso del loro processo evolutivo, le epifite hanno “semplicemente” deciso di spostarsi, disponendosi provvisoriamente su superfici mobili, creando associazioni improbabili che gli hanno permesso di ingannare la morte e sfuggire all’estinzione. Muschi, licheni e felci (o meglio, i loro antenati) sono state le prime piante ad evolversi, ciò significa che le epifite precedono l’evoluzione delle piante radicate nel suolo. Questa strategia richiama i rapporti istologici nomadi con la terra che precedono anche gli attaccamenti più stabili ad essa.

Le epifite sono anche chiamate piante aeree o figlie dell’aria. Sono in grado di catturare luce, acqua e sostanze nutritive da posizioni privilegiate – da un posizionamento senza fine, instabile e imprevedibile. Sono punti aleatori, ibridi riottosi ad ogni classificazione, nodi di una rete che lega in una catena ininterrotta fattori molteplici e distanti, e che rischiano di far saltare tutti gli ordinamenti, tutti i programmi, tutti gli effetti.

Una pianta epifita non influisce negativamente sul suo partner, essa è in grado di creare una relazione interspecifica non parassitaria, una relazione simbiotica che reca beneficio a entrambe parti della coppia coevolutiva. Le epifite vivono “ insieme – a” attraverso le differenze, sognano nuovi mondi per coevolvere e diventare-con-l’altro, generando ecosistemi alternativi.

Il prefisso greco Epi significa Sopra ma non in un senso di posizione gerarchica, è un “sopra” leggero come una carezza, perennemente interattivo e intercambiabile con l’alterità interspecifica e inappropriata. Né oggetti né soggetti, ma relazioni.

Le Abroree Volanti sono sostanzialmente dei tronchi e, in qualche modo, anche entità aliene. Dalle astronavi lignee letterarie della fantascienza degli anni ‘30 alle contemporanee Arboree Volanti c’è un filo rosso che, attraversando un particolare e metafisico rapporto tra natura e architettura, unisce tutte le esperienze alla base del mondo artistico di Simone Berti, sempre in equilibrio tra i contrasti. Qui, concrete forme organiche, vegetali e arborescenti non solo si trasformano in oggetti che fluttuano a mezz’aria tra le case o sugli scogli, volteggiando a volte sopra le nostre teste, ma si manifestano impalpabili e irreali grazie alla Realtà Aumentata, attraverso una concretezza che non c’è.

Con questo progetto Simone Berti porta alle estreme conseguenze quel contrasto che sussiste tra la materia e l’astrazione: quell’equilibrio tra opposti che ha sempre caratterizzato la sua ricerca. Le Arboree Volanti si muovono, come nell’esperimento del botanico Stefano Mancuso: una pianticella di fagiolo appena germogliata si dirige direttamente verso un palo, unico oggetto presente nella stanza, per aggrapparvisi. Le piante, grazie ad un meccanismo a noi ancora sconosciuto, percepiscono l’ambiente intorno a loro. Potremmo dire, con un piccolo salto di fantasia, che sentano l’architettura e possano fare delle scelte, magari non estetiche ma sicuramente dettate dalla convenienza in termini di sopravvivenza.

Scritto da: Redazione Radio Incontro

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