Cultura

VITUS, da domani al Vignola lo spettacolo di Vito Facciolla

today28 Luglio 2020 23

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Da domani, mercoledì 29 luglio, a domenica 2 agosto alle ore 21 presso il Teatro Vignola di Polignano a Mare, andrà in scena lo spettacolo VITUS. Racconto infiammabile in caduta libera scritto e interpretato da Vito Facciolla

Attore e autore – è stato diretto, fra tanti, da Francesco Munzi in Anime Nere e da Ricky Tognazzi in Boris Giuliano. Un poliziotto a Palermo e Pietro Mennea. La freccia del sud – Vito Facciolla scrive e crea spettacoli che attingono alla storia e alla cultura della sua città natale, come l’azione teatrale “DETTOFATTO. Percorso a ritroso nel futuro pascalianocommissionato dalla Fondazione Museo Pino Pascali in occasione del 50ennale della morte dell’artista, ricordato tra i più importanti rappresentanti dell’Arte Povera.

VITUS. Racconto infiammabile in caduta libera nasce da una forte esigenza spirituale e da una ricerca durata negli anni su San Vito Martire, Patrono di Polignano a Mare, un paese che grazie al suo patrimonio paesaggistico in ogni tempo riesce a essere un perfetto sfondo per una moltitudine d’iniziative che abbracciano numerosi ambiti della cultura, dal cibo allo spettacolo d’autore.

‹‹La cultura religiosa con tutti i riti e le cerimonie a essa legate hanno fatto sì che il mio animo s’impregnasse di immagini, colori, suoni, umori, bande, luminarie, già dai primi ricordi dell’infanzia. Dalla prima volta ch’entrai nella Cattedrale del mio paese – così racconta l’autore – fui subito attratto dalla statua del nostro Santo Patrono Vito, sicuramente perché trattasi dell’immagine di un fanciullo. Crescendo, l’inesauribile curiosità verso questa figura si è trasformata in profondo turbamento quando ho appreso della sua tragica fine nei primi secoli cristiani››. 

L’immagine del Santo fanciullo e il racconto della sua caparbietà e ostinazione nel voler cambiare il mondo in cui vive, con lo spirito proprio dell’adolescenza, sono stati i motivi che lo hanno spinto ad affrontare l’impresa di trarne materia per un testo teatrale.

In quest’opera il teatro diventa un fine e un mezzo per raccontare, attraverso la voce di un personaggio di fantasia, una pluralità di emozioni che universalmente scuotono l’animo umano. Il protagonista, Vito il muratore, cerca a suo modo di cambiare il mondo che lo circonda, tramite il ruolo che ogni anno ricopre in occasione della celebrazione del Santo Patrono.

La mise en éspace è una composizione che nasce dall’incontro con il graphic designer  e animatore Giuseppe Laselva, versatile ‘artigiano digitale’ come lui stesso ama definirsi – ha firmato le animazioni dell’evento-spettacolo Meraviglioso Modugno, che celebra «Mister Volare» oltre ad aver collaborato con artisti quali Paolo Rosa, Studio Azzurro, Alina Marazzi e con importati istituzioni pubbliche-  e il musicista compositore Giorgio Carofiglio (per la Biennale del Mediterraneo ha composto la musica di “Cala Paura” di Gianluca Marinelli, vincitore di diversi riconoscimenti, menzioni speciali ed esposto per un anno al Museo d’arte Contemporanea Pino Pascali, attualmente membro del gruppo musicale Skanderground).

Sinossi

Questa tragicomica narrazione s’inserisce in un tempo sospeso, veloce come un forte spostamento d’aria, e in uno spazio immobile, come ancorato alla periodicità della storia, la quale attraverso i secoli ripropone temi all’apparenza lontani che si rivelano essere l’uno lo specchio dell’altro.

Essa si presenta al pubblico col proposito di illustrare attraverso la sensibilità e gli occhi del popolo bambino, l’affascinante ricerca storico-culturale sulla vita di San Vito Martire, in cui, come per chi l’ha scritta, lo spettatore non può evitare di farsi trascinare all’interno della drammaticità degli eventi.

Il fulcro di questa narrazione è nell’inapparente complessità dell’animo del protagonista, un uomo semplice, portatore di una quasi banale ma profonda verità che prepotente s’impone in ogni tempo. Quest’uomo che dona voce alle parole dello scrittore, si rivolge a sé stesso prima che al pubblico e tenta, attraverso una sofisticata ricerca linguistica sui dialetti dell’Italia meridionale, di entrare nella quotidianità della parola “storpiandola” e modificandola affinché chiunque, dall’estremo nord al più profondo sud possa sentirsi il diretto depositario di questa storia. Sullo sfondo, le musiche di mille tradizioni, ci ricordano mediante una laica e ingenua spiritualità che la fede non ha né volto né nome ma dirompente fa breccia nell’animo di ognuno di noi, grazie al ricordo di un profumo o di un attimo. Non vi è verità nella storia come non vi è verità nella fede, esse si nutrono di realtà, la nostra realtà che forse, è poi l’unica certezza.

VITUS. Racconto infiammabile in caduta libera

di e con Vito Facciolla, collaborazione alla messa in scena Anna Damiani, scenografia virtuale Giuseppe Laselva, musiche Giorgio Carofiglio, scultura Mimì Facciolla, Archivio Super 8 Antonio Abbatepaolo, immagini di repertorio Archivio Enzo Leoci e Archivio Michele Giannoccaro, disegno luce Gabriele Facciolla, progetto grafico Giuseppe Laselva, comunicazione Sara Facciolla, registrazioni audio Recplay, produzione Ariele, con il Patrocinio del Comune di Polignano a Mare, si ringrazia il Comitato Feste Patronali, il Preside Lino De Donato, le insegnanti e gli alunni delle classi quinte A, B, C dell’Istituto Comprensivo “Sarnelli – De Donato – Rodari” di Polignano a Mare. 

Scritto da: Redazione Radio Incontro

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