Cultura

“Be Yourself”, un focus sulle donne tra diritti e conquiste

today30 Marzo 2022 45

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Molto intenso l’incontro intitolato “Be Yourself” (Sii te stesso). Un incontro tematico dove si è parlato delle donne tra diritti e conquiste,  dalla storia all’attualità, con riferimento all’evoluzione della legislazione. L’evento organizzato dal Comune di Polignano a Mare – Assessorato alla Cultura si è tenuto, venerdì 25 marzo, presso la biblioteca comunale, con la partecipazione di Anna Maria Montanaro, presidente del Centro Antiviolenza Safiya, curatrice dello spazio “Lotto marzo”, l’avv. Antonella Guglielmi in “Non chiamatelo amore”, e l’assessora alla Cultura, Chiara Pepe, in “Storie di donne”.  

Per l’occasione l’Amministrazione Comunale ha realizzato delle spillette da distribuire tra i presenti con le immagini di cinque donne che si sono distinte in favore della società: Marie Curie (scienziata), Cristine De Pissan (scrittrice), Artemisia Gentileschi (artista), Ipazia (filosofa) e Olympe De Gouges (attivista). 

l’assessore Chiara Pepe

Dopo l’introduzione dell’assessora Pepe, a relazionare in prima battuta è stata Anna Maria Montanaro ricordando in primis la data istituzionale dell’8 marzo, sottolineando quanto la lotta al consumismo ha in realtà depistato sul vero senso di questa celebrazione, soprattutto se pensiamo alle tantissime lotte frutto dell’impegno delle femministe; un termine poco amato da molti, ma che racchiude un mondo di lotte in tutto il mondo per i diritti delle donne. In Italia, fondamentale è stato il percorso delle femministe negli anni ’70, un’epoca in cui grazie a queste lotte la legislatura ha applicato tantissimi cambiamenti. 

“È necessario essere consapevoli di quello che ha attuato il movimento femminista per l’emancipazione della donna e per la sua liberazione – ha detto la presidente di Safiya – soprattutto alla luce dei risultati sociali, ed è tanto più importante ora perché, come spiega Dacia Maraini: ‘le conquiste, i diritti acquisiti, non sono per sempre’. È un principio che vale per tutto, la storia prova inutilmente ad insegnarcelo da sempre.” 

Anna Maria Montanaro

Nel corso del suo discorso, la relatrice, oltre ad aver ricordato la data del 25 marzo del 1911 con l’incendio della fabbrica delle camicette bianche la “Triangle Waist di New York”, nella quale persero la vita 146 donne, di cui 38 italiane e tra cui una polignanese, Marianna L’Abbate, alla quale fu dedicata una strada nel 2015, ha sviscerato tutti i momenti legati alle conquiste a partire dal 1950, con la tutela delle lavoratrici madri, ai tempi nostri. Ma nonostante ci siano le leggi e i trattati, come la Convenzione di Istanbul, il tutto va monitorato costantemente affinché ci sia una reale applicazione. Infine, Anna Maria Montanaro ha ricordato che dall’inizio dell’anno la cronaca ci racconta di 14 femminicidi e migliaia di donne che sono state accolte nei centri antiviolenza, inoltre, a causa della pandemia tantissime hanno perso il lavoro.  

In un breve excursus, ma esaudiente, l’avv. Antonella Guglielmi ha illustrato i progressi, anche se lenti, della legislatura italiana dal 1968 fino ad arrivare al 2019 con il Codice Rosso.  Dunque, nel 1968 vengono abrogati 2 articoli di legge sulla famiglia l’art. 559 sull’adulterio e l’art. 144 del Codice Civile sulla potestà maritale. Gli anni ’70 sono stati anni effervescenti, infatti, nel 1970  viene introdotto il divorzio; nel 1975 arriva la vera riforma del diritto di famiglia per la parità di genere: passa così la parità dei coniugi nella coppia e soprattutto cade la discriminazione dei figli nati fuori dal matrimonio. Tuttavia è stato necessario aspettare il 1981 per l’abolizione del delitto d’onore e il matrimonio riparatore; su quest’ultimo punto, la relatrice ha ripercorso la storia di Franca Viola. Nel 1996 finalmente vengono abrogati 2 reati, violenza carnale e atti di libidine e violenza, e viene inserito un unico reato quello di violenza sessuale. 

Antonella Guglielmi

Un cambiamento straordinario l’ha portato il Codice Rosso. La legge del 2019, deve il suo nome al fatto che introduce una corsia veloce e preferenziale per le denunce e indagini sui casi di violenza contro le donne e soggetti deboli, ma nonostante ciò, così come molte leggi, ha delle pecche. Questa legge impone alle forze dell’ordine e alla Procura di intervenire tempestivamente per evitare che la vittima possa subire conseguenze irreversibili. La legge comprende i seguenti reati: stalking; maltrattamenti contro un familiare o un convivente; violenza sessuale anche di gruppo oppure sui minori; revenge porn; lesioni personali gravi; deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso. 

“Nonostante tutto – ha detto l’avvocatessa- chi viene oggi da me, massacrato, ha paura del giudizio della società, ha paura di andare dai carabinieri perché dice: che cosa diranno poi di me e della mia famiglia. Il problema vero è che la grande rivoluzione la dobbiamo fare tutti insieme, capendo che siamo tutti sentinelle dell’uno e dell’altro per tutelare i diritti di ognuno di noi”. Come ben ha detto l’esperta ci sono gli strumenti, ma c’è tanto ancora da lavorare sul contesto sociale.

il pubblico presente

Infine, l’assessora Pepe ha ripercorso il vissuto di tre grande donne della storia iniziando da Marie Curie (1867 – 1934). Nata nella Polonia sotto il dominio russo segnata dagli eventi storici dell’epoca in cui, tra l’altro, era vietata la frequentazione delle donne agli studi accademici, fu tra le allieve dell’università volante (università segreta) per poi trasferirsi a Parigi. Insieme a suo marito scoprì l’esistenza di due elementi radioattivi, il radio e il polonio. Fu la prima donna a vincere due Nobel, in Fisica nel 1903 e in Chimica nel 1911. Inoltre, fu la prima donna ad ottenere una cattedra alla Sorbona di Parigi. Il secondo personaggio scelto è stata Cristine De Pissan (1364 -1430). Riconosciuta in Europa come la prima scrittrice di professione, diventa anche una piccola imprenditrice dando vita ad una copisteria dove decise di assumere molte donne. Fu la prima femminista, tracciando un cammino in mezzo alla fanghiglia del patriarcato. A chiudere la trilogia, tra superstizione e paura, è stata la triste storia di Bellezza Orsini (XV-XVI secolo). Esperta di arti curative venne processata per stregoneria nel 1528, la morte sul rogo le fu evitata solo perché la donna anticipo i giudici, trafiggendosi la gola con un chiodo. 

Silvana Algeo

Scritto da: Radio Incontro

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