Cultura

Festa della Donna, a Polignano il convegno “Non chiamatelo Amore”

today10 Marzo 2023 121

Sfondo
share close

POLIGNANO A MARE – L’otto marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna in cui si celebrano i diritti delle donne, presso gli spazi di una caffetteria e pasticceria di Polignano si è tenuta una conversazione intitolata “Non chiamatelo Amore”. L’iniziativa nata su idea dell’avv. Antonella Guglielmi, giunta alla sua seconda edizione, ha visto la partecipazione della dott.ssa Chiara Pepe, scrittrice e docente e della dott.ssa Simona De Crudis, psicologa psicoterapeuta. Assente a causa di un impegno imprevisto, il comandante della locale Stazione dei Carabinieri Armando Langianese.

Da sinistra Simona De Crudis, Chiara Pepe, Antonella Guglielmi e Maria Abbatepaolo

Si tratta del primo di una serie di incontri che si terranno in questa location, lontana dal flusso turistico, scelta quale contenitore culturale, ha commentato Antonella Guglielmi. Molto accogliente la titolare, Maria Abbatepaolo, ha ringraziato e offerto un bel thè caldo all’ampia platea. 

”Questo incontro nasce dall’esigenza di ricordare le tappe di evoluzione che hanno portato oggi finalmente i diritti alle donne” ha spiegato in apertura Antonella.  

Avvocato penalista, Antonella Guglielmi ha ripercorso alcuni momenti storici delle leggi italiane dal 1956 fino al 2019 con la legge Codice Rosso, ultimo provvedimento legislativo in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. È stato un lunghissimo percorso quello della conquista dei diritti se pensiamo che nel 1956 era in vita lo jus corrigendi (il potere correttivo del padre di famiglia, che disponeva della libertà delle figlie e decideva anche con chi si dovevano sposare e non solo). Nel 1968 fu abolita la legge sull’adulterio: l’art. 559 del codice penale penalizzava soprattutto la donna, infatti, disponeva che la moglie adultera doveva essere punita con reclusione fino a un anno, l’eventuale amante fino a due anni, ma nulla diceva il testo di legge se questo tradimento fosse avvenuto da parte dell’uomo.

Le continue lotte per la conquista dei diritti portarono importanti risvolti negli anni Settanta. Nel 1970 viene introdotto il divorzio; nel 1975 arriva la vera riforma del diritto di famiglia per la parità di genere: la legge 151 contempla diversi diritti in favore delle donne e, inoltre, garantisce la tutela giuridica dei figli nati fuori del matrimonio. Ma solo nel 1981 verranno cancellati dalla legislazione italiana il “delitto d’onore” e il “matrimonio riparatore”; su questo ultimo punto, Antonella ha ricordato alcuni passaggi della vicenda drammatica di Franca Viola, prima donna a dire di no al matrimonio riparatore. Nel 1965, all’età di 17 anni, Franca fu rapita violentata, malmenata e lasciata a digiuno, tenuta segregata per otto giorni. Nel 1996 viene approvata la nuova legge sulla violenza sessuale e finalmente le donne vengono riconosciute come persone. Eclatante è il cambiamento che ha portato nel 2019 la legge Codice Rosso, che introduce una corsia veloce per le denunce e indagini sui casi di violenza contro le donne o soggetti deboli, mettendo in atto una vera e propria rete a sostegno della vittima. Un importante servizio di protezione che viene offerto anche nel nostro Comune con il supporto della Stazione dei Carabinieri con degli esperti in materia ai quali ci si può rivolgere giorno e notte ottenendo nell’immediato il massimo della protezione.

La legge riguarda i seguenti reati: maltrattamenti contro un familiare o un convivente; stalking; violenza sessuale anche di gruppo oppure sui minori; revenge porn; lesioni personali gravi; deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso.

il pubblico presente

Attraverso diversi esempi, la dott.ssa Simona De Crudis ha introdotto alcuni aspetti della violenza psicologica, quella che meno si vede ma opera in forma più subdola. 

“La nostra cultura, ma anche il sistema istituzionale, – spiega Simona – il sistema familiare, il sistema scolastico da cui noi proveniamo, ci ha insegnato delle cose che si chiamano, nel nostro gergo: introietti. Gli introietti sono tutto ciò che riguarda “i dovrei” e noi ce li portiamo a spasso per il mondo.”

Si parla di violenza psicologica, spiega ancora la dott.ssa De Crudis: “Ogni volta che noi invalidiamo, emarginiamo, svalutiamo, discriminiamo il vissuto della persona che ci sta davanti, non per forza una donna, ma comunque un essere umano. Ma molto spesso questo accade a noi donne”.

A chiudere la rosa degli interventi è stata la dott.ssa Chiara Pepe, grande esploratrice del mondo femminile, ha focalizzato il suo intervento sul ruolo fondamentale che ha l’istruzione, qualcosa che molte volte ci sembra scontata, ma di fatto non lo è. Autrice dei libri “Confessioni di donne”, “Voci dal mondo antico” e “Voci dall’età di mezzo” in primis, Chiara ci ha parlato di una grande donna del passato, Cristine De Pissan (1364 -1430). Educata alle lettere e alle scienze dal padre, Cristine fu la prima scrittrice di professione riconosciuta in Europa ed è stata anche una piccola imprenditrice dando vita ad una copisteria guidata da donne. Insomma un’operazione rivoluzionaria per quei tempi. Grande sostenitrice dell’istruzione spronava le donne ad imparare a gestire più situazioni.

Le relatrici Simona De Crudis, Chiara Pepe e Antonella Guglielmi

E sempre sul tema dell’istruzione Chiara ha commentato alcuni fatti di cronaca recenti come il dramma delle ragazze iraniane avvelenate a scuola di cui la stampa nazionale ci parla di 5.000 casi, così come la situazione delle donne afghane alle quali sono stati proibiti gli studi superiori, ma sono state anche bandite dallo sport e dalle cariche pubbliche. Temi su cui Chiara riflette molte volte con i suoi alunni spronandoli ad usufruire di questo importante strumento che è l’istruzione, e che come ben sappiamo è la prima cosa sulla quale intervengono i regimi dittatoriali.

“L’istruzione – ha osservato Chiara – ti mette nelle condizioni di conoscere e poiché la conoscenza è sul serio potenza, chi conosce può scegliere cosa fare, può operare, può capire se le cose sono giuste o sbagliate, privare le persone della conoscenza significa condannarli ad una situazione di sudditanza”.

Un incontro molto interessante che ha coinvolto in toto la platea, sono stati tanti gli spunti riflessivi così come gli strumenti forniti dalle esperte. 

Silvana Algeo

Scritto da: Radio Incontro

Rate it
0%