Cultura

“La Mente mente, ma non mente mai” di Alice Montanaro

today13 Novembre 2020 67

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“Ho bisogno di poesia questa magia che brucia la pesantezza delle parole che risveglia le emozioni e dà colori nuovi” diceva la grande Alda Merini. Nulla di più vero, soprattutto in questo lungo periodo d’emergenza che stiamo attraversando: in bilico tra progetti e certezze, il bisogno di poesia, di risvegliare i nostri sentimenti, di riscoprire il bello, ci conforta e appaga.

E di poesia e sentimenti abbiamo parlato con la dott.ssa Alice Montanaro, psicologa e mindfult therapist, già ospite di Radio Incontro nel post lockdown quando abbiamo affrontato il tema della iper-connessione e dipendenza dagli smartphones

Alice è risultata nella rosa dei vincitori nell’ambito della XVII edizione del concorso di Poesia d’Amore Inedita, intitolato: “Verrà il mattino e avrà un tuo verso” (ediz. Aletti), con la poesia “La Mente mente, ma non mente mai”.

Alice Montanaro con la copia del libro in cui è presente la sua poesia

Alice, raccontaci un po’ come è nato questo tuo desiderio di scrivere e la decisione di partecipare al concorso?

«Ciao Silvana, credo che nessuno scrittore scelga di scrivere; direi, più che altro, che si tratti di una vera e propria vocazione a cui è impossibile resistere. Il mio interesse per la poesia e per i brevi racconti mi accompagna sin da quando ho iniziato a mettere i primi “passi cognitivi”. A casa mi hanno sempre spronato a mettere nero su bianco e nel corso della mia carriera scolastica ho avuto la fortuna di incontrare insegnanti che mi hanno incoraggiato a perseguire questa mia passione. La scelta di partecipare al concorso è piuttosto esilarante. Si trattava infatti di una competizione letteraria indetta in occasione di San Valentino 2020. Quando ho letto il bando, ricordo di aver pensato che ciò che mi dispiaceva di più in quel periodo non era tanto l’idea di non avere un compagno al mio fianco, quanto piuttosto di non avere nessun amore tra i miei pensieri! È così che nasce “La mente mente, ma non mente mai”, perché non serve una figura umana per insegnarci l’amore. Esso è ovunque noi decidiamo di vederlo; io ho scelto di ammirarlo naufragar tra le connessioni neurali e quindi di raccontare le Neuroscienze dell’amore romantico. D’altronde lo studio dei meccanismi anatomo-fisiologici che sottendono i comportamenti umani è proprio la mia area di lavoro e ricerca!»

Da sempre, la poesia ci regala un mondo attraverso l’universo della parola e non solo ci racconta qualcosa di chi scrive, veicolando ciò che il linguaggio razionale non riesce a rivelare, ma risveglia nel lettore molte emozioni. Nella tua lirica, molto bella e particolare, “La Mente mente, ma non mente mai” parli d’amore: ci puoi parlare di questo bellissimo viaggio che ci regali di verso in verso?

Alice Montanaro

«Si, come anticipavo pocanzi, la mia lirica racconta di ciò che accade nel nostro cervello quando l’amore bussa alle porte della sua dimora (4° verso). Da piccoli ci insegnano che l’amore sorga nel cuore, ma il cuore in realtà batte nella nostra mente, grazie all’attivazione sia della corteccia cerebrale (presente solo nei mammiferi) che delle aree sottocorticali. Più specificatamente, nelle prime fasi dell’innamoramento, quando idealizziamo il partner e proviamo le cosiddette “farfalle nello stomaco”, si osserva una iper-attivazione di Nuclei come il Caudato ed Accumbens ed un forte rilascio di molecole come la dopamina (le radici eccitate degli alberi dopamina concimano – dove gli alberi sono gli alberi dendritici). Successivamente, man mano che il rapporto diventa stabile, l’attivazione delle aree corticali, tra cui quelle prefrontali, predomina su quella dei circuiti sottocorticali, perché l’amore inizia ad essere razionalizzato. Infatti, con il passare del tempo, in un rapporto sano, aumenta la consapevolezza di un affetto ricambiato, pronto a proteggerci (il sentimento acceso sempre protegge le nostre spalle, 13° verso). Il significato della mia lirica è che la Mente spesso menta a sé stessa ed agli altri sulla intensità delle nostre emozioni, ma che, alla fine dei giochi, questo non sia possibile, perché basta guardare le nostre attivazioni cerebrali, per scoprire ciò che proviamo realmente. In chiave positivista direi quindi che l’essere umano, poeta o scienziato che sia, non dovrebbe mai smettere di ricercare la verità della sua vita psichica». 

Cosa hai provato quando hai ricevuto la notizia della vincita?

«Un cocktail emotivo, una miscela di gioia e sorpresa condita da un pizzico di orgoglio. Credo, infatti, che sia molto importante complimentarsi con sé stessi quando si ottiene un successo, piccolo o grande che sia. L’amore e la compassione per sé stessi sono infatti il vero “principio attivo” del benessere mentale». 

Continuerai a scrivere?

«Assolutamente si, più che altro perché ho sempre scritto per me stessa, per imparare a cambiare prospettiva, per allenarmi a “mettermi nei panni di”, funzione assolutamente fondamentale nel mio lavoro. Attualmente scrivo anche articoli di carattere scientifico e divulgativo per l’Istituto Santa Chiara, clinica presso cui mi sto specializzando. Sto inoltre lavorando ad alcuni “papers” in collaborazione con università italiane ed estere e, senza fretta, sto scrivendo un libro di brevi racconti in cui narro la vita di alcuni pazienti che ho avuto l’onore di trattare, raccontandola dal loro punto di vista, de-stigmatizzando così la malattia mentale».

Invece per quanto riguarda la tua professione ci racconti qualche progetto futuro? 

«Per quanto concerne la mia attività clinica, vorrei un giorno aprire un grande centro a Polignano a Mare, in cui mettere a servizio i miei studi e la mia formazione, anche mediante l’uso di dispositivi innovativi che in Italia sono ancora poco in voga. Per quanto invece riguarda l’attività di ricerca, attualmente mi sto focalizzando sulle sindromi genetiche rare e sui disturbi del comportamento alimentare. Il Covid-19 sta purtroppo rallentando l’attività di ricerca, soprattutto quando in comunione con l’estero, ma ciò che conta, è continuare a lottare con ottimismo e caparbietà. Presto o tardi che sia, torneremo a viaggiare e ad incontrarci dal vivo ed allora, certamente, vi racconterò un po’ di più!»

Silvana Algeo 

La poesia di Alice Montanaro

La Mente mente, ma non mente mai! 
Ho sentito dire che l'amore non appartenga al cuore, 
ma dell’attività dei neuroni sia mercenario, 
e che come alberi di Natale s'accenda 
quando la festa bussa alle porte della sua dimora. 

Ed ho saputo anche che l’amore non si erga dovunque, 
ma solitario sbocci nelle fertili terre della nostra mente: 
nella corteccia una specie e nel sottosuolo in gran parte, 
dove gli istinti innaffiano i desideri più incolti e ostinati. 

Son venuta al mondo convinta che l'amore batta nel petto 
nel punto cieco del nostro cuore. 
Solo crescendo ho invece compreso che l'amore 
il Vero Amore irriga il Dorso della nostra Corteccia 
quasi a documentar che il sentimento acceso sempre protegge le nostre spalle. 

Il Vero Amore spegne apparenze e giudizio 
E scorre e bacia i Nuclei più profondi della Vita nostra, 
dove in foce, le radici eccitate degli alberi dopamina concimano, 
frutto superbo che di tensione è figlio e di gratificazione è padre. 

E guardando attentamente, ho appreso che l'amore 
Il Vero Amore, protetto da una sorda guaina 
che senza posa lotta per impedir che ferisca, 
ribollente scorre nel Ventre delle Emozioni più disoneste e presuntuose. 

Incosciente venuta al mondo ma impudente cresciuta, 
finalmente ardo quegli alberi che vanitosamente danzano i loro rami, 
all'unisono degli occhi tuoi che traballi il pavimento mio 
ed avvinta scopro il significato occulto della Scienza Umana: 
La Mente mente, ma non mente mai! 

Scritto da: Redazione Radio Incontro

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