Cultura

Baitball, la seconda edizione a Polignano fino al 15 febbraio

today28 Gennaio 2022 32

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Dopo un ottimo riscontro nella prima edizione (vedi qui), dal 17 gennaio fino al 15 febbraio Palazzo San Giuseppe ospiterà la seconda edizione di Baitball, una  mostra d’arte contemporanea, organizzata dal collettivo Like A Little Disater di Polignano a Mare e Pane Project di Milano.

L’iniziativa patrocinata dal Comune di Polignano a Mare conta con il sostegno di La Primula e l’Associazione Ristoratori di Polignano a Mare. Baitball 02, di caratura internazionale, è un mondo nel mondo dell’arte contemporanea che riunisce artisti diversissimi tra di loro. Una miriade di opere dove, alla varietà di stili, si somma la pluralità di tecniche e materiali utilizzati.   

Di questa nuova esperienza collettiva, alla quale hanno preso parte 300 artisti di tutto il mondo e 80 gallerie d’arte internazionali, ce ne parla Giuseppe Pinto, organizzatore insieme a Paolo Modugno di questa imponente mostra. 

Giuseppe, prima di entrare nel vivo di questa mostra, ci ricordi il progetto Baitball?

«Baitball è un progetto, lanciato nel 2019, che ha l’obbiettivo di creare periodicamente e nomadicamente una mostra curata collettivamente. L’unicità e la radicalità di Baitball risiede nell’implementazione, per ogni edizione, di un’opera da esperenziare come unica ma collettiva benché materialmente composta da opere e contributi provenienti da artisti di aree geografiche, biografie, background, molto distanti e diversi. Baitball è un esercizio performativo che rifiuta l’idea di individualizzazione e conseguente gerarchizzazione, è una pratica interspecifica che mette a dura prova il proprio egocentrismo e stimola la possibilità di co-evolvere insieme agli altri. La poetica di Baitball si fonda su una pratica/conformazione naturale. Una bait ball si forma quando dei piccoli organismi (pesci, uccelli, insetti, ma anche “soggetti inanimati” come le dune di sabbia, solo per fare un esempio) si muovono compatti assumendo una forma sferica che si estende a partire da un centro comune. Si tratta di una misura difensiva adottata per sfuggire alle minacce dei predatori, ma è anche un esercizio di coesione che potenzia le funzioni idro-aerodinamiche degli organismi stessi. Una bait ball coordinata si muove all’unisono, centinaia o migliaia di individui si muovono insieme apparentemente sotto controllo radio o diretti da coreografia prestabilita, anche se al loro interno non esiste alcun leader o gerarchia. Così come le “bolle”, il progetto è stato creato attraverso quella emergenza spontanea nota come auto-organizzazione che si costituisce procedendo dal basso verso l’alto; si tratta di un fenomeno a-centrico e non lineare, un processo irreversibile che, grazie all’azione cooperativa di sottosistemi, conduce a strutture più complesse nel sistema globale».

Avete avuto difficoltà a coinvolgere gli artisti, vista la situazione attuale che stiamo ancora oggi attraversando a causa dell’emergenza Covid?

«No, nessuna particolare difficoltà, la nostra pratica curatoriale non ha subito fermate neanche durante le prime ondate di pandemia da Covid. Noi crediamo che l’arte stessa sia uno stato di perenne emergenza. Sul sito internet dedicato a Baitball è possibile leggere a grandi lettere “l’emergenza è il rilascio di energia potenziale”. Con questo progetto vogliamo, infatti,  riflette proprio sull’energia potenziale dei corpi, o meglio su quella combinazione di energie possedute dal corpo e dovute alla sua carica elettrica, al suo stress interno o in base alla sua posizione rispetto ad altri corpi (speculendo sul momento storico che ne impone la distanza). L’energia chimica rilasciata dalla combustione di un barile di petrolio greggio è di circa 6 gigajoule, l’equivalente dell’energia cinetica espulsa da uno stormo di 52.400 colombe che volano per 160 kilometri e anche l’equivalente dell’energia psichica rilasciata da una persona che si innamora. L’emergenza è la realizzazione e il rilascio di energia potenziale. La domanda che ci siamo posti è come sfruttare quell’energia? Innamorandoci l’uno dell’altro e di tutto ciò che ci circonda (umano e non umano)? Proteggendo dai pericoli la comunità multispecie di parenti e amici? O usando quell’energia per vedere e rafforzare le reti che ci circondano, imparando ad ascoltandoci reciprocamente, mentre viaggiamo tutti insieme verso l’utopia?»

Filo conduttore della mostra è il cibo, la convivialità, come mai avete scelto questo argomento?

«La seconda edizione di Baitball coinvolge 80 tra gallerie, project space, artist-run space, collettivi, curatori e istituzioni artistiche e oltre 300 artisti, attivisti e ricercatori chiamati a confrontarsi con l’immagine metaforica di una lunga tavolata destinata ad un pranzo collettivo immaginario che apre a speculazioni intorno ai concetti di collaborazione e di auto-organizzazione attraverso l’atto della condivisione del cibo e le pratiche del commensalismo e della convivialità. Il cibo e la sua condivisione stimolano una stringa di rimandi e collegamenti che spaziano dall’antropologia alla zoologia, dalla religione, al sacro e alla magia. Le stesse idee di cibo e nutrimento sollevano urgenti interrogativi sul tessuto interlacciato che ricopre politica, economia, natura e strutture del potere. La lunga tavolata che senza soluzione di continuità attraversa gli spazi del Palazzo San Giuseppe è concepita come un lungo serpente, un intestino o un labirinto, un essere singolo, pantagruelico, con una mente alveolare. L’intera installazione può essere vista come un’acting curatoriale, uno staging che tenta di rispondere ad una semplice domanda: “Quando condividi il tuo pranzo con qualcuno meno fortunato o dai al tuo amico metà del tuo dessert, quell’atto di generosità scaturisce dal latte della gentilezza umana (e non solo umana), o è una strategia inconscia per assicurarti la reciprocità se un giorno ti trovi dall’altra parte del piatto vuoto?” L’immagine di un pranzo caotico e collettivo va anche inserito nell’attualità pandemica, in cui questa esperienza ci sembra qualcosa che appartiene ad un tempo lontano o la speranza per un futuro meno triste. A tal proposito, il visitatore si trova di fronte ad una scena che si muove temporalmente in tre direzioni – come il disastro. Cosa rappresenta questa tavolata? È qualcosa che è già successo, è una traccia di un passato poco lontano? È l’immagine di un panorama post-umano che ci aspetta in un futuro vicino? O è il riflesso di qualcosa che sta accadendo proprio in questo momento in sua presenza? Il percorso “espositivo” diventa per il visitatore anche un esercizio performativo/fisico/visivo si trova infatti ad adattare il proprio corpo all’interno di un labirinto/intestino fatto di chiusure e deviazioni così come fitto di fraintendimenti visivi e giochi percettivi, – ad esempio – quali e quanti sono i manufatti artistici rispetto ai tanti elementi “scenografici” utili a rafforzare e connettere la narrazione della mise en scène».

Ricordiamo ai nostri lettori che, la mostra è visitabile solo su appuntamento, scrivendo al seguente indirizzo email: baitballproject@gmail.com. 

Silvana Algeo


Artisti: Joshua Abelow, Manuel Arturo Abreu, Torre Alain, Artjom Astrov, Mariantonietta Bagliato, Nara Bak, Balfua, Bank of Bad Habits (Johanna Kotlaris & Thomas Moor), Don Bardsley, Aaron-Amar Bhamra, Karolina Bielawska, Colleen Billing, Hannah Bohnen, Szilvia Bolla, Paul Branca, Emma Bruschi, Sam Buchanan, Clifford E. Bruckmann, Anna Budniewski, Casey Callahan, Victoria Campbell, Federico Cantale, Mikkel Carlsen, Filippo Cecconi, Ana Chaduneli, Shelby Charlesworth, Urbain Checcaroni, Mengqi Chen, Ivan Cheng, Rosa Ciano, Edoardo Ciaralli, Ciriza, Pierre Clement, Gianluca Concialdi, Julia Colavita, Nicole Colombo, Gerardo Contreras, Daniela Corbascio, Trent Crawford + Stanton Cornish-Ward, Alex de Roeck, José De Sancristobal, Federico Del Vecchio, Luca de Sousa Oliveira, Rachel Dickson, Derek MF Di Fabio, Michael Dikta, Anthony Discenza, Dove Perspicacius (Claire Wallois), DUNA GROUP,  Claudia Dyboski, Sessa Englund, Lara Ferrari, Julie Favreau, Ella Rose Flood, Patricia Fort , Javier Fresneda, Noah Furman, g. olmo stuppia, Paolo Gabriotti, Manuela Garcia, Alberto Garcia Rodriguez, Tommaso Gatti, Alizée Gazeau, Arthur Golyakov, Santiago Gomez, Hasler R. Gomez, AB Gorham, Noah Greene, Joe Greer, Maëlle Gross, Diego Gualandris, Valentina Guerrero, Rebecca Guez, Kara Güt, Mike Hack, Alma Heikkilä, Maya Hottarek, Kristin Hough, Annette Hur, Cathrin Jarema, Jason Blue Lake Medicine Eagle Martinez, Irak Morales, Gvantsa Jishkariani, Gareth Kaye, Raza Kazmi, Jake Kent, Baharen Khoshodee, Michaela Kisling, Stefan Knauf, John Knight, Eliska Konecna, Taka Kono, Susan Kooi, Can Küçük, Madeline Kuzak, Dasha Kuznetsova, Keith Lafuente, Dominik Lang, La Gousse (Cécile Bouffard, Roxanne Maillet, Barbara Quintin), Mandy Lee, Giuseppe Leogrande, Lucia Leuci, Amanda Lewis, Kate Liebman, Aron Lodi, Abby Lloyd, Stas Lobachevskiy, George Henry Longly, Henry MacDiarmid, Fiona McElhany, Taichi Machida, Ana McKay, Maria Maea, Andrea Magnani, Antonis Magoulas, Umber Majeed, Paolo Mentasti, Umber Majeed, Lukas Malte Hoffmann, Daria Makarova, Philip Markert, Anderson Matthew, Josep Maynou, Till Megerle, Qeu Meparishvili, Ally Messer, Mia Middleton, Jimmy Milani, Mario Miron, Giacomo Montanelli, Julie Monot, MRZB, Slava Nesterov, Melissa Newbery-Welcome, Siân Newlove-Drew,  Thuy Tien Nguyen, Valerio Nicolai, Jakup Nilsson, Bernardo Nuñez, Matthias Odin, Aniara Omann, Catalina Ouyang, Cem Örgen, Paola Paleari, Giovanni Pedote, Anna Luisa Petrisko, Cesar Piedra, Lub Poeem & Kate Stevenson, Austin Pratt, Gianna Virginia Prein, Psychoegyptian & Michael Intile, Andy Ralph, Linus Rauch, Marta Ravasi, Jessy Razafimandimby, John-Elio Reitman, Kendy Rivera, Dana Robinson, Jack Ryan, Fabio Santacroce, Mike Sarich, Kira Scerbin, marcus scott williams, Jake Shore, Aleksandra Sidor, Anastasia Sosunova, Manuel Stehli, g. olmo stuppia, Kamil Sznajder + Hugo Kaszyki, Filippo Tappi, Alex the Brown, Victoria Todorov, Natasha Tontey, Federico Tosi, Philip Ullrich, Hanna Umin, Israel Urmeer, Valentina Vaccarella, Julian Van Der Moere, Vanya Venmer, Dan Vogt, Karolína Voleská, Xiaowei Wang, Noemi Weber, Graham Wiebe, Tom Wixo, Valerie You, Guanyu Xu, Qianqian Ye, Malte Zande, Alice Zhuang, Julia Znoj.

Scritto da: Radio Incontro

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